Craniosacrale Biodinamica e la saggezza dei fluidi
“Ogni creatura vivente, durante il suo processo di continuare ad affermare la propria forma visibile,
dall’idea archetipale da cui proviene, passa attraverso una fase liquida.”
(Theodor Schwenk – Sensitive Caos)
Parliamo di poesia… parliamo di fisica… parliamo di essere umano.
Aggiungiamoci l’acqua e creiamo un invitante e potentissimo impasto.
Oggi parliamo di fluidi, di fluidi che uniscono.
In un profondo lavoro di percezione, come quello che può emergere in una seduta di biodinamica
craniosacrale, per prima cosa si nota la qualità dei fluidi corporei, segue poi fisicamente la materia
e la loro struttura.
In questo articolo Paolo Raccanello ci introduce alla relazione tra fluidi e biodinamica craniosacrale.
È necessario premettere che per quanto si possano sfoderare particolari abilità per descrivere cos’è la
biodinamica craniosacrale, è difficile o quasi impossibile far comprendere cognitivamente gli effetti benefici percepiti durante e dopo una seduta.
In natura l’energia vibra e forma dei patterns, dei modelli. Si tratta di patterns organizzativi che
possiamo intravedere in ogni forma vivente.
I fluidi ed il fluire di questi, da tempo sono riconosciuti come matrice di molti processi vitali.
Esiste il visibile e il non visibile. Esiste l’acqua che scorre, i fluidi che idratano, le eccitazioni molecolari, le selezioni e le mutue
attrazioni: tutto dentro all’acqua. Dai fluidi possiamo vedere lo scorrere dei fiumi, i vortici di un’ansa, l’idratazione dell’epidermide, ma vedere le dinamiche molecolari è un po’ più difficile.
Ci sono delle effettività, degli accadimenti riguardo i quali non siamo in grado di fornire una
risposta attraverso metodi convenzionali. Appunto perché metodi.
Approcciarsi con metodo ad un essere vivente e nello specifico quello umano, può essere
considerato come un aprire una porta. Perfetto, ma ad un certo punto diventa limitante.
Ecco che qui emerge la creatività umana che ci dice di usare altre risorse. Risorse come il sentire,
risorse come il percepire che non significa il pensare o l’idealizzare.
“Di certo è che la qualità della fluidità non può essere programmata, ma deve essere scoperta ed
accolta dal terapeuta, nel momento stesso in cui si presenta, in modo naturale. Un terapeuta fluido
è spontaneo. Non è legato da idee e programmi a proposito di quello che dovrebbe succedere, ma
al contrario si adegua a qualsiasi cosa emerga al momento, traendone il massimo
beneficio.” (Theodor Schwenk)
Riporto brevemente anche un feedback di una persona dopo una sessione specifica sui fluidi.
“…una sensazione come di… più idratata, più riempita, più in equilibrio, mi sento più qui…”.
L’abilità dinamica che hanno i fluidi di produrre processi vitali, la ritroviamo durante lo sviluppo
embrionale: il nostro sviluppo! Sono quelle dinamiche lì che interessano all’operatore, poiché
dinamiche cariche di potenza, intento e di interesse alla vita che avviene e che avverrà. Qui si sta
sviluppando un essere umano: di energia intenzionale ce n’é un bel po’.
Ebbene… In uno specifico trattamento, l’operatore si sintonizza con quella matrice che ci ha
permesso di svilupparci al meglio.
Ci viene offerta la possibilità di ri-abitarla. Se aderiamo a questo ri-abitare potremo percepire una
certa familiarità, una certa completezza, una profonda soddisfazione di sentirci incarnati.
Vi sembra poco?
Potete prenotare o ricevere ulteriori informazioni sulle sedute di craniosacrale biodinamica che vengono proposte da Paolo Raccanello presso il Centro Medicina Integrata Palladio scrivendo una e-mail a infomipvenezia@gmail.com oppure chiamando al numero 041 309 0329.